Al via il progetto 'Tavi è Vita', sostenuto dalle società scientifiche
La sua prognosi è peggiore rispetto a quella del cancro al colon o il cancro polmonare metastatici, eppure la conoscenza della 'stenosi aortica', cioè la riduzione della capacità di apertura della valvola aortica, che ostacola il passaggio del sangue tra il ventricolo sinistro e l'aorta, risulta essere scarsa tra i medici di famiglia e anche tra i cardiologi del territorio. Lo sottolinea Giuseppe Tarantini, Presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (Gise) sulla base dei risultati di un'indagine Doxapharma.
"Una scarsa conoscenza - afferma Tarantini - che si traduce in un danno per i pazienti, più di un milione in Italia, in particolare circa il 10% della popolazione oltre i 65 anni. Se il medico di base è 'poco sensibile' a questa patologia assume a volte 'atteggiamenti attendisti' e il 41% dei malati non viene operato con la dovuta urgenza". Questa poca conoscenza si riversa anche sulle opzioni terapeutiche e sul percorso ideale che dovrebbe fare il paziente affetto da tale patologia. E porta a sottovalutare il fatto che che dal 2007 è disponibile per molti di questi malati una tecnica poco invasiva alternativa all'intervento tradizionale: la 'Tavi', cioè l'impianto transcatetere di valvola aortica, che si svolge col paziente sveglio, attraverso una sonda inserita dall'arteria femorale oppure con una piccola incisione toracica. Attraverso la sonda si inserisce la valvola artificiale, che una volta in sede si espande per aderire alle pareti. "La tecnologia negli ultimi anni si è molto sviluppata - continua Tarantini - e in Italia dal 2007 sono stati effettuati oltre 25 mila impianti con un incremento annuo costante, da 98 nel 2007 a 5500 nel 2017, quando il numero degli interventi di sostituzione valvolare aortica (tradizionali e Tavi) è di circa 17 mila all'anno. Ma in Italia sono solo circa 80 i pazienti trattati con Tavi per milione di abitanti rispetto ai 250 che meriterebbero il trattamento secondo le evidenze cliniche".
E' per questo che Gise, la Societa Italiana di Cardiologia (Sic) e la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (Sicch) hanno lanciato il progetto 'Tavi è Vita', per sensibilizzare i medici del territorio al riconoscimento della stenosi valvolare aortica e all'avviamento di approfondimenti diagnostici, diffondendo i dati attuali sull'efficacia e la sicurezza della Tavi. Una serie di 'weekend informativi' e 'tavoli di lavoro' regionali con i principali esponenti della cardiologia interventistica italiana partiranno presto a cominciare da Piemonte e Campania.
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